domenica 11 settembre 2011

Un altro mese dopo

La giornata è umida, nuvolosa e carica di pioggia, tipica per Compostela e io sto sdraiato sul letto, completamente vestito sotto una coperta pesante.
Dopo tanti giorni a dormire su un divano e cercare una casa, vedere tante case brutte per vari motivi, il 7 settembre ne ho trovata una perfetta. Ieri, dopo mezza giornata di lotte contro il temibile sito di Ryanair ho comprato i biglietti di andata e ritorno per l'Italia e già ieri sera il mio corpo è crollato.
Visto che sono bloccato in casa, riprendo in mano il blog, iniziato tardi e abbandonato già subito dopo il primo post.
Se in quest'ultimo parlavo di una recolleita, non spiegavo il perché io sia ancora qua.
Un paio di giorni prima di tornare in Italia (avevo il biglietto per l'1 agosto) è uscita la possibilità di andare in Bretagna (la regione più a nord-ovest della Francia) con un gruppo di musica e ballo tradizionale galego. Per cui sono rimasto, sono andato con loro in autobus fino a Guingamp (dove loro hanno partecipato a un festival) e già la prima sera ho trovato un passaggio e sono andato a Douarnenez a trovare Elsa, una mia amica bretone conosciuta nel corso di galego l'anno scorso.
Mentre esploravo le bellezze della Bretagna è maturata l'idea di restare a Santiago de Compostela a vivere. Sebbene trovare lavoro qui sia altrettanto difficile che in Italia, l'ambiente è decisamente più eccitante. Compostela è una città piccola (meno di 100.000 abitanti), ma è da sempre una città di passaggio (o di arrivo) del Camino de Santiago, è sempre pieno di gente da ogni dove e le persone di qui sono abituate a ricevere i visitatori.
Inoltre, a Douarnenez c'era un festival di cinema. Il primo giorno del festival, dopo essere uscito dalla città ed aver fatto una piccola escursione a Quinper, sono andato a vedere l'area centrale del festival, avevo le cuffie alle orecchie e ho visto un'amica di Elsa conosciuta per 3 secondi due giorni prima. Sapevo che parla galego e mi sembrava di capire che parlasse galego con un tizio. Al che mi sono tolto le cuffie e "falades galego?" la risposta è stata sì e così ho conosciuto Paulo, galego di Pontevedra, che mi ha aperto le porte a un'altro mondo qui a Compostela.
Mi ha infatti detto che lui è stato uno degli inventori del mercado entre lusco e fusco, un mercato di prodotti biologici che fanno tutte le settimane al tramonto (entre lusco e fusco) e che si trova a tre minuti a piedi da casa mia. Inoltre mi ha detto che i suoi amici (gli altri ideatori del mercato) fanno anche parte del gruppo San Pedro in transizione. San Pedro è il quartiere dove vivo ora e la transizione è un po' la branca politico-sociale della Permacultura.
Appena tornato li ho contattati e ho già partecipato al primo incontro, che è stato incentrato sulla preparazione dell'assemblea del quartiere di San Pedro, visto che era la prima dopo l'estate. Ma le cose cominciano da qua. Tutto torna.
Presto un nuovo post. Commentate numerosi ditemi che pensate e iscrivetevi al blog!